martedì 11 giugno 2013

Video shock Turchia: un Poliziotto spara in testa a un manifestante e fugge

giovedì 28 marzo 2013

Frosinone, brutta città ?

Panorama di Frosinone - Fotografia: Roberto Di Molfetta

Definita da Argan la città più brutta d'Italia, secondo i rapporti di Legambiente è fra le più inquinate. Nel capoluogo ciociaro a comandare sono i costruttori che, come nel celebre film di Rosi, hanno messo "le mani sulla città", di fatto impedendo l'adozione di un Piano regolatore.
La città è vittima di una cementificazione selvaggia effettuata in spregio a ogni criterio urbanistico e decoro estetico. E' una "città sotto inchiesta", come ci spiega Francesco Notarcola, memoria storica della sinistra locale. Piena di scandali edilizi che ne hanno devastato il territorio. Da ultimi, il mattatoio trasformato in casa della cultura dove la cultura non ha mai avuto accesso, la piscina olimpionica di nuoto (quella della cricca Anemone per intenderci), la speculazione del carcere trasformato in appartamenti ceduti alla ditta esecutrice dei lavori, lo scempio urbanistico del parcheggio multipiano e la Piastra dei Cavoni che ha strozzato la viabilità della Monti Lepini.
Ma lo scandalo che più inquieta è un altro. La città, un tempo popolata dai Volsci, si trova a metà strada fra Roma e Napoli. Per la sua posizione strategica, ci sono importanti resti archeologici. Sotto il cemento, ovviamente. Sì, perché le varie amministrazioni hanno consentito che vi si costruisse sopra. Così, negli anni '60, sono stati seppelliti un anfiteatro romano risalente al I secolo d.C. e 800 mq di terme romane. Nel 2000, è stato realizzato un parcheggio sopra reperti archeologici pertinenti a un edificio databile alla prima età imperiale. Nel 2008, è stato realizzato un altro parcheggio che ha seppellito un impianto termale risalente al III-IV secolo d.C. di ben 900 mq. Quest'ultimo, grazie a una concessione scandalosa, effettuata per la durata di 60 anni al costo di neanche 70.000 euro.
Intanto il centro storico, nella parte alta della città, si sta spopolando, mentre in periferia si continua a fabbricare, senza che vi sia una piazza, un punto di aggregazione. La vita sociale si è trasferita dalle vie del centro storico ai corridoi di un centro commerciale. Gli imprenditori dell'edilizia si sono arricchiti con i project financing, usando un moderno strumento anglosassone, per perseguire un antico progetto italiano di saccheggio del territorio.
Simbolo del modello frusinate è il nuovo stadio Casaleno, che avrebbe dovuto sostituire il vecchio Matusa. La proposta fu partorita dalla coppia Stirpe-Zeppieri, rispettivamente Presidente del Frosinone calcio e leader del più grande gruppo di costruzioni ciociaro: un project financing da 60 milioni di euro e compensazioni attraverso cubature, licenze e ricavi di gestione. Il nuovo stadio avrebbe dovuto ospitare la squadra di calcio cittadina durante il suo periodo di gloria, quando militava nella serie cadetta e si scontrava con il Napoli e la Juve. I sogni di gloria svanirono presto. Il Frosinone è tornato a militare in Prima Divisione, a gareggiare con Pergocrema e Feralpisalò, e i lavori per completare il nuovo stadio non sono mai iniziati, anzi, la nevicata di febbraio ne ha determinato un crollo parziale.
Altro capitolo è il teatro comunale, il "teatro che ci sarà", cavallo di battaglia dell'ex-sindaco Marini (Pd) che, nel settembre dello scorso anno, ne ha presentato il progetto alla presenza di Carla Fracci e Gigi Proietti. Frosinone, che conta poco più di 40.000 abitanti, è infatti priva di un teatro. Condividiamo la necessità di investire per la cultura, ma il dubbio è che qui si intenda investire non per essa ma per il suo contenitore. Così, anziché sviluppare le storiche istituzioni culturali della città, come il Conservatorio di Musica e l'Accademia delle Belle Arti, quest'ultima in stato di abbandono, si è scelto di costruire un teatro dalle dimensioni faraoniche, nella peggiore tradizione delle grandi opere, di scarsa utilità per i cittadini e sicuri profitti per le imprese. In questo caso, peraltro, la realizzazione del teatro è stata commissionata alla Nidaco Costruzioni, ditta di Venafro che fa capo ai nipoti dell'Europarlamentare Aldo Patriciello (Pdl), coinvolto in gravi indagini penali. Fra queste, l'inchiesta "Piedi d'argilla": secondo gli inquirenti, insieme al fratello Gaetano, detto "Saddam", nel 2004 avrebbe fornito calcestruzzo scadente per l'edificazione dei pilastri di un viadotto. In tale procedimento il gruppo Patriciello era stato definito come la faccia criminale del clan ndranghetistico dei Garofalo di Petilia Policastro, nel crotonese.
Visto l'inquietante quadro generale, l'affidamento dei lavori alla ditta molisana non lascia grandi speranze sui tempi, sulla qualità e sui costi di realizzazione. Lascia piuttosto una domanda: il teatro ci sarà?
La questione ambientale. Frosinone è al centro della valle del Sacco. Qui, in era andreottiana, fiorirono industrie finanziate dalla Cassa del Mezzogiorno. La zona è ora avvelenata dagli scarichi che dalle industrie confluiscono nel fiume che dà il nome alla valle. Con discariche a cielo aperto, terreni e falde acquifere contaminate, che hanno creato problemi nella catena alimentare. Nel 2005 furono trovate 25 mucche morte lungo il fiume nei pressi di Anagni, a causa dell'arsenico presente nel fiume. Fu abbattuto il bestiame, furono distrutti i prodotti agricoli e chiuse diverse aziende. Giusto un segnale di quello che la crescita e l'industrializzazione hanno rappresentato nel frusinate. Il frutto di un sistema perverso che ha portato ricchezze agli imprenditori e lavoro agli operai. Ma che ha distrutto il territorio.

Rinnovamento Democratico Movimento disabili, loro famiglie, cittadini solidali per i DIRITTI, LE PARI OPPORTUNITA'

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"...Dalla crescita dell'economia negli ultimi decenni dipende in buona parte la Frosinone di oggi: di fatto, il capoluogo ciociaro presenta attualmente un aspetto in prevalenza moderno di centro industriale e commerciale, mostrando però uno sviluppo urbanistico disordinato e irrazionale dovuto alla mancanza di un piano regolatore e alla forte speculazione edilizia diffusasi già dagli anni sessanta." - Da Wikipedia, voce 'Frosinone'

domenica 17 marzo 2013

Billy Joel - Honesty

giovedì 14 marzo 2013

Papa Francesco / Il premio Nobel Esquivel: Bergoglio non è mai stato complice della dittatura


Sulle polemiche scoppiate sui social networks subito dopo l'elezione di Papa Francesco, si è sentito in dovere di intervenire un illustre compatriota del nuovo Papa, il premio Nobel Adolfo Perez Esquivel. Esquivel, che di dittatura se ne intende avendola fieramente combattuta e aver vinto il premio Nobel per la pace nel 1980 proprio per il suo impegno pacifista e anti fascista, ha detto che se è vero che ci furono vescovi ed esponenti della Chiesa cattolica argentina implicati con la dittatura, non è il caso del nuovo Papa. "Non c'è alcun legame tra Bergoglio e la dittatura che imperversò dal 1976 al 1983" ha detto.

L'articolo:
PAPA FRANCESCO/ Il premio Nobel Esquivel: Bergoglio non è mai stato complice della dittatura in Argentina

martedì 12 marzo 2013

Continue telefonate da Telecom

Ormai ci stiamo condividendo, con rabbia, ma ci stiamo abituando all'aggressività senza sosta. Di chi ? Di operatori di centralini, che si dichiarano agire in nome Telecom Italia, che ci chiedono, a qualsiasi ora del giorno, alle volte dopo le 20.30, tramite telefonata, di rientrare in Telecom.

Io capisco che esista il marketing, che esistano esigenze di accaparrarsi clienti. Ma l'educazione, la civiltà, il rispetto verso i cittadini, possibili clienti, non dovrebbe portare a considerare gli stessi come delle bestie da pelliccia, pronte da essere scuoiate in nome del profitto.
Abbiamo anche noi una tranquillità domestica, e non è possibile ricevere in pochi mesi centinaia di telefonate per farci sentire sempre il medesimo concetto, che dobbiamo cambiare gestore, tornare in Telecom Italia.
Semplicemente non ci interessano queste offerte, ma lo volete capire ? Cos'è, puntate sullo sfinimento, piuttosto che sul convincimento ?

Non mi venite a dire: "esiste il registro delle opposizioni !". Questo strumento, semmai ha funzionato per altri, permette solo il controllo quando il proprio nominativo è presente negli elenchi. Il mio numero, non lo è, quindi non posso neanche registrarmi a questo registro-specchietto-per-le-allodole.

Dopo aver inviato fax a Telecom, e per conoscenza al mio attuale gestore telefonico, un periodo di silenzio c'era stato. Salvo poi riprendere a telefonare, a massacrare con il solito ritornello, le LORO offerte commerciali. Stalking marketing è una espressione che può essere usata, un neologismo buono per questo modo di fare profitto ?

Quando i giornali pubblicano i risultati economici delle grandi aziende, ci possiamo mettere la carne di cavallo, le telefonate alle 20.51 di sera per proporti la medesima offerta di tutta la settimana a casa tua, alla faccia dell'Unione Europea e dei suoi regolamenti, buoni solo a darci il contentino di vivere in un sistema libero ed insieme controllato.

sabato 2 febbraio 2013

Nostalgia di Roma, della città in cui sono vissuto


Sono ormai 9 anni che non abito più a Roma, nella città dove ho vissuto dal 1983 al 2004, per ben 21 anni, crescendo e diventando adulto. Una città che nel bene e nel male mi ha formato come persona, come cittadino di Italia e del mondo. Ma la Roma di cui voglio parlare, non è la Roma della politica, della ribalta.
E' la Roma delle strade, dei vicoli, delle piazze, quella che ho vissuto negli anni in maniera quasi scontata, come fosse una realtà ovvia, invece era la realtà unica in cui il destino mi ha portato ad emozionarmi, a vivere.
Passeggiando, andando in giro con gli amici, ho incontrato Carol Alt sulla scalinata di Trinità dei Monti, Renato Zero in una celebre gelateria vicino al Pantheon, Claudia Schiffer in via del Corso, Demetra Humpton in un pub inglese dietro via del Corso, che non so neanche se esiste più, Carlo Verdone in un cinema vicino piazza Ungheria, Luca Barbarossa in uno studio di registrazione, e sicuramente altri di cui non ricordo.
Ovviamente c'è la nostalgia, e forte, delle risate, tante, fatte insieme agli amici, nei pub, nei cinema, nei ristoranti, nelle pizzerie, nei fast-food, che non si cancellano solo perché adesso la vita è diversa, sono più grande d'età. Quelli sono momenti indelebili, eppure vissuti con una tale leggerezza... che appunto sono più belli nella loro unicità leggera, sentiti come importanti solo adesso che sono trascorsi completamente, e irripetibili. Almeno, lo spirito sarebbe cambiato in ogni caso, e semmai dovessi tornare ad incontrare Cristina Parodi che passeggia a Santa Maria in Trastevere, la cosa non sarebbe per me una piacevole sorpresa da vivere all'interno di una cornice di gioventù ma magari, invidierei la sua carriera, il suo benessere, cose che non sentivo minimamente, quando, calpestando gli storici sampietrini, avevo anche io la mia Roma... da vivere.

giovedì 29 novembre 2012

I programmi politici e la mediocrità della democrazia

Quando il popolo vota un programma politico, e come se mettessimo in mano l'arte del buongoverno ad una massa composta in massa da incompetenti, che giudicano senza sapere spesso nulla di come è fatta l'amministrazione. La casalinga di Voghera che vota il programma di Renzi, cosa sa delle scienze delle finanze, di protezione civile, di dissesto idro-geologico, di rapporti Stato-Chiesa in base alla storia millenaria di Italia, di urbanistica ?

Secondo me, le cose vanno male per questo. Perché alla fine si manda al potere uno per ideologie vecchie di secoli, ma quando lo si valuta per i programmi non sappiamo come agiranno quei programmi sulla vita della nazione, dall'economia alla sicurezza, dall'istruzione al lavoro.

Siamo dei malati che prescrivono farmaci per i medici !

martedì 27 novembre 2012

Le opere e i giorni


 Accompagnato nella vita da uomini d'eccezione: Felice Balbo, Nicola Abbagnano, Cesare Pavese, Adriano Olivetti, inseguendo con precoce consapevolezza il segno di un destino. Franco Ferrarotti racconta una storia di vita, la sua