domenica 19 dicembre 2010

Omaggio al film Schindler's List

martedì 26 ottobre 2010

Presunzione e umiltà


Ho notato troppa presunzione oggi... una faccia un poco graziosa crea arie da Miss Universo, una macchina non utilitaria crea testacoda per parcheggiare, un vestito nuovo trasforma una donna in una dea, un piccolo pensiero da l'illusione di essere un'intellettuale... senza l'umiltà quali traguardi potremo raggiungere noi giovani d'oggi ?

venerdì 22 ottobre 2010

Abilità artigianale e capitalismo flessibile

Vi cito dal testo di R. Sennett "La cultura del nuovo capitalismo".

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Il termine 'abilità' è perlopiù impiegato in riferimento a lavoratori manuali e indica la ricerca della qualità, ad esempio nel costruire un violino, un orologio o un vaso. E' però un punto di vista troppo ristretto. Esiste anche l'abilità intellettuale, ad esempio la capacità di scrivere in modo chiaro; l'abilità sociale potrebbe consistere nel dar vita ad un matrimonio solido. Una definizione esaustiva potrebbe essere questa: fare bene una cosa per se stessa. [...]
L'abilità artigianale dà grande rilievo all'oggettivazione. Quando Nicolò Amati costruiva un violino non esprimeva se stesso attraverso quel violino. Egli costruiva un violino. Qualsiasi cosa Amati provasse, investiva se stesso, per così dire, in quell'oggetto e si giudicava a seconda che lo avesse fatto bene o male. Non ci interessa se Amati fosse depresso o felice quando lavorava. Questo significa oggettivazione: una cosa che è fatta per valere in se stessa. [...]
Intesa in questo senso, l'abilità artigianale non si trova a suo agio nelle istituzioni del capitalismo flessibile. Il problema sta nella seconda parte della definizione: far bene una cosa per se stessa.
Quanto più si capisce come fare bene qualcosa, tanto maggiore è il valore che vi si attribuisce.
Tuttavia, le istituzioni basate su transazioni a breve termine e su compiti che cambiano costantemente non favoriscono affatto questo 'ethos' del lavoro. Possono addirittura temerlo.
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Inutile dire che Amati esprimeva anche se stesso quando faceva un oggetto... anche non volente... ma la solidità del ragionamento di Sennett rimane in piedi.

venerdì 15 ottobre 2010

Tir, sociologia e Bruno Vespa


Stavo leggendo su Repubblica.it la seguente introduzione ad un'inchiesta sui guidatori di veicoli pesanti:

Tanti chilometri, niente riposo. E chi si ribella è fuori perché ci sono molti stranieri pronti a subentrare per pochi soldi. Il ribasso selvaggio è uno dei connotati del settore. Il 37% dei sinistri in autostrada coinvolge i Tir.

Pensavo che questo semplice incipit, fulminante, fosse da monito a quanti considerano la sociologia, la scienza della società, qualcosa di superfluo, di inutile, una perdita di tempo. Se invece di pensare di intervenire su fatti che hanno un'origine sociale si conoscessero a priori i fatti stessi con un'indagine sociologica seria e approfondita, non ci si troverebbe sempre in ritardo a mettere mano ai problemi con delle leggi rimediate e posticcie.
La sociologia del lavoro, per esempio, non si discosta molto nei suoi fini da quello che l'inchiesta di Repubblica vuole apprendere e far apprendere ai lettori del quotidiano. Sono i metodi che inoltre potrebbero arricchire le conoscenze dei cittadini, dello Stato di fronte alla realtà analizzata dal giornale: quella di pressioni dei datori di lavoro sui lavoratori che sfociano in un problema di sicurezza per tutti.

Non sono un sociologo del lavoro, anche se per cursus studiorum mi sono imbattuto nello studio della sociologia e anche nella sociologia del lavoro. Devo dire che ciò mi aperto la mente a quante cose, non in alternativa, ma in aggiunta al bagaglio di saperi sulla realtà del mondo del lavoro si potrebbero padroneggiare, quel tanto che basta da incanalare inchieste come quelle del quotidiano La Repubblica sui binari di un discorso scientifico rigoroso e articolato.

Perciò, caro dott. Bruno Vespa, di fronte alle tue considerazioni sulla sociologia come inutile, quando proprio un sociologo (Renato Mannheimer) si occupa della cura e del commento dei sondaggi della tua trasmissione 'Porta a Porta', posso dire che, non solo negli Stati Uniti, dove la sociologia è stimata e pregiatissima, ci saranno sempre studiosi e appassionati che difenderanno la presenza delle scienze sociali tutte nei campi dello studio e dell'approfondimento dove queste scienze hanno molto da dare e da dire per il progresso della nazione e dell'umanità.

giovedì 14 ottobre 2010

Le nostre conquiste odierne

Siamo arrivati in un'epoca dove concettualmente tutti i traguardi sono stati raggiunti: a livello di pensiero siamo in democrazia, si difendono i più deboli, i diritti dei lavoratori sono sacrosanti, vige l'elogio della non-violenza.
Eppure ci rendiamo conto, in questo terzo millennio, che non bastava lottare contro i dittatori, i monarchi, la superstizione, l'ignoranza, la mancanza di scienza, di igiene, per avere una vita facile, rose e fiori.

Il Paradiso non è stato raggiunto nell'epoca moderna grazie alla stesura di Costituzioni, leggi, carte che ci dicono il bene. La realtà è che ogni giorno dobbiamo lottare per tutto, come se non avessimo conquistato nulla in millenni di civiltà raggiunta sulla carta.

Democrazia: tante teste, tante opinioni, difficile trovare un punto fermo. Tutto è messo a dura prova, e già in politica si vede l'asprezza di un presente dove abbiamo raggiunto tutto sulla carte, ma nei fatti siamo persi, quotidianamente.

venerdì 8 ottobre 2010

Il governo dei fatti

Santanché parlava del governo come governo dei fatti e di Anno Zero come luogo delle parole; vorrei ricordare che l'informazione e il governo della Repubblica sono funzioni sociali distinte e complementari, e come fare decreti e amministrare serve a realizzare interessi politici, così discutere, informarsi, fare cultura politica è necessario affinché quegli interessi si formino in maniera seria e consapevole.

mercoledì 15 settembre 2010

L'inganno politico

Discutere non è litigare, dice Chiamparino. Peccato che il meccanismo del continuo alterco, in politica, sia l'escamotage con cui una classe politica perpetua se stessa. La situazione è semplice: ci si divide accuratamente i temi con le rispettive opinioni, si da vita ad un teatrino fatto di insulti e polemiche, e alla fine gli italiani si divideranno anch'essi in base alle ormai logore bandiere di centro, sinistra e destra. Ciò che sfugge ai più è che gli stessi politici sanno benissimo che il popolo si dividerà sempre su queste vecchie basi, e in questa maniera esso sarà terreno di caccia dei politici con facili ed elementari polemicuccie da bar. Quando il tutto verrà fissato da voti reali a reali elezioni, allora tutto potrà, semplicemente, essere smentito dai fatti, accuratamente coperti dalle chiacchiere; i fatti: quei concreti accadimenti che dovrebbero contare da soli quando si giudica un politico, nonostante tutto.

martedì 31 agosto 2010

Hostess e Gheddafi


Io, sull'onda delle polemiche sull'incontro tra il dittatore libico Gheddafi e 500 hostess a Roma per una sorta di lezione sul Corano, mi chiedo: ma non era molto più serio se tutto fosse avvenuto con invitati tra gli studenti universitari, piuttosto che con ragazze chi in minigonna chi con il seno in bella vista ?

Se l'incontro non fosse avvenuto con delle veline stipendiate ma piuttosto con degli studenti liberi di parlare non avremmo dimostrato più serietà noi italiani, nei confronti del leader libico, accogliendolo con domande libere e persone motivate non dal soldo ma dalla sete culturale, in questa maniera accogliendo l'istanza democratica che vuole che un leader debba essere messo sì a suo agio ma non con un spettacolo che sostituisca il confronto, il vero dialogo, l'umanità reale di questo Paese.

sabato 14 agosto 2010

Critica sociale e cinema


Ahimé rimpiango quella vena di critica sociale che persino nei film stigmatizzati come trash, da Lino Banfi a Pippo Franco, era presente e addirittura senziente con intelligenza.

Ora la melassa televisiva ha appiattito autore e registi che fanno cinema per le masse, relegando al solo cinema d'autore quella incivisività critica nel presentare persone e fatti che era così abbondante nei film interpretati da Sordi o scritti da Luciano Salce per citare esempi.

L'equo canone, la durezza della vita coniugale, la microcomunicazione interpersonale, i ruoli sociali, il posto di lavoro tutto veniva criticato anche semplicemente con una battuta fulminante, un sottinteso, o addirittura con l'intera impostazione del film ("Detenuto in attesa di giudizio" con Alberto Sordi, diretto da Nanni Loy).

Ora, purtroppo, più nulla, quasi che l'ipocrisia tanto mostrata con le opere critiche della società borghese e in particolare italiana fosse ormai padrona assoluta delle mente degli artisti della settima Arte.

venerdì 13 agosto 2010

Tempo del lavoro e tempo libero

Stavo riflettendo, dopo aver letto pagine riguardo il tempo libero conquistato nei decenni del Novecento dalla massa dei lavoratori, su un libro valido per l'esame di Sociologia Industriale presso la mia Università (La Sapienza).

Dobbiamo ritenerci fortunati se conquiste come un salario decente e tempo libero a sufficienza siano avvenute in maniera progressiva e, allo stesso tempo, non dimenticarci mai di lottare civilmente e soprattutto impegnarci affinché siano conquiste stabili.

Non bisogna mai scordare che nostri avi contadini ed operai non avevano il tempo di poter navigare in Internet, vedere la televisione, indipendentemente dalla tecnologia presente nel loro tempo: semplicemente il lavoro assorbiva la parte notevole della giornata e il restante tempo era necessario a malapena per nutrirsi e dormire.

Tempo libero e salario decente sono state appunto una conquista progressiva, di cui hanno beneficiato ormai generazioni di lavoratori e ci sembra persino impossibile tornare indietro: ma non bisogna dimenticare che questo tempo prezioso perché ci appartiene, questo parte di 'plusvalore' elargitagi dal sistema economico dopo lotte e discussioni possono sempre tornare indietro, essere persi se non si determinano ogni giorno, ad ogni consapevole decisione e ad atto quotidiani.

giovedì 12 agosto 2010

Chi te l'ha fatto fare ?

Mi chiedo per quale motivo Gianfranco Fini con i suoi fedelissimi hanno cofondato un partito insieme a Silvio Berlusconi per poi abbandonarlo in poco tempo ? Ma chi, veramente, glielo ha fatto fare ?

Non era meglio restarsene nel proprio bozzolo ?

Mi domando per quali giochi di potere Fini ha preferito rinnegare un partito che aveva generosamente contribuito a fondare poco tempo prima...

E' vero che il politico ex-An era stato sempre critico ma alla fine, avendo accettato di presentarsi alle elezioni politiche del 2008 con la nuova sigla, era diventato una cosa sola con il nuovo partito, almeno sul piano formale.

Alla lunga il percorso politico di Gianfranco Fini e suoi non sembra essere stato una gran cosa, arrivando persino ad essere criticati dal PDL per aver "copiato Travaglio".

Mi chiedo personalmente quanta politica attiva dovrò iniziare a masticare da lungi per comprendere bene le passioni che agitano certi soggetti politici.

Ma... chi te l'ha fatto fare ?

domenica 8 agosto 2010

Un grande compositore per il cinema

Stavo in queste ore apprezzando le musiche per il cinema di un grande compositore statunitense, John Williams; veramente eclettico, è innegabilmente nelle sue più famose musiche cinematografiche che è più apprezzato. Io sono tra coloro che ama i suoi grandi successi e a lui accosto un altro gigante delle musiche da films, Ennio Morricone. Pur ritenendo l'italiano superiore, devo dire che Williams ci ha fatto commuovere, gioire, esaltare, tremare come pochi con i suoi più celebri motivi.

Basta che pensiate a Guerre Stellari, a Schindler's List, a Jurassik Park, a Lo Squalo, a Superman, a Indiana Jones. Da aggiungere che è stato non a caso cinque volte premio Oscar per la colonna sonora in carriera.

Trovo particolarmente azzeccati, è un giudizio personale, i suoi temi trionfanti, volti ad esaltare, laddove secondo me ha raggiunto un firma irraggiungibile.

Veramente grazie di aver reso dei capolavori grandemente più belli coi tuoi personali 'masterpiece' sonori, Maestro.

Augurio

Spero inserirò post in questo blog che ho ripreso dall'oblio in cui l'avevo lasciato due anni fa, quando mi venne l'idea di commentare i fatti di cronaca in questo spazio.

Ora l'intenzione non è più la stessa, almeno non solamente: non ci sarà solo la cronaca ma tutto il mio intimo sentire e la relativa opinione sui fatti umani.

Grazie se vorrete condividere questo blog con altre persone.