venerdì 15 ottobre 2010

Tir, sociologia e Bruno Vespa


Stavo leggendo su Repubblica.it la seguente introduzione ad un'inchiesta sui guidatori di veicoli pesanti:

Tanti chilometri, niente riposo. E chi si ribella è fuori perché ci sono molti stranieri pronti a subentrare per pochi soldi. Il ribasso selvaggio è uno dei connotati del settore. Il 37% dei sinistri in autostrada coinvolge i Tir.

Pensavo che questo semplice incipit, fulminante, fosse da monito a quanti considerano la sociologia, la scienza della società, qualcosa di superfluo, di inutile, una perdita di tempo. Se invece di pensare di intervenire su fatti che hanno un'origine sociale si conoscessero a priori i fatti stessi con un'indagine sociologica seria e approfondita, non ci si troverebbe sempre in ritardo a mettere mano ai problemi con delle leggi rimediate e posticcie.
La sociologia del lavoro, per esempio, non si discosta molto nei suoi fini da quello che l'inchiesta di Repubblica vuole apprendere e far apprendere ai lettori del quotidiano. Sono i metodi che inoltre potrebbero arricchire le conoscenze dei cittadini, dello Stato di fronte alla realtà analizzata dal giornale: quella di pressioni dei datori di lavoro sui lavoratori che sfociano in un problema di sicurezza per tutti.

Non sono un sociologo del lavoro, anche se per cursus studiorum mi sono imbattuto nello studio della sociologia e anche nella sociologia del lavoro. Devo dire che ciò mi aperto la mente a quante cose, non in alternativa, ma in aggiunta al bagaglio di saperi sulla realtà del mondo del lavoro si potrebbero padroneggiare, quel tanto che basta da incanalare inchieste come quelle del quotidiano La Repubblica sui binari di un discorso scientifico rigoroso e articolato.

Perciò, caro dott. Bruno Vespa, di fronte alle tue considerazioni sulla sociologia come inutile, quando proprio un sociologo (Renato Mannheimer) si occupa della cura e del commento dei sondaggi della tua trasmissione 'Porta a Porta', posso dire che, non solo negli Stati Uniti, dove la sociologia è stimata e pregiatissima, ci saranno sempre studiosi e appassionati che difenderanno la presenza delle scienze sociali tutte nei campi dello studio e dell'approfondimento dove queste scienze hanno molto da dare e da dire per il progresso della nazione e dell'umanità.

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