venerdì 20 gennaio 2012

Chiusura di Megaupload e Megavideo

Separerei il diritto ad una Rete libera dal diritto di non rispettare il diritto d'autore, scusandomi per il bisticcio di parole: se io sono un musicista e mi accordo con una casa discografica per pubblicare un CD ad un certo prezzo, e poi mi ritrovo milioni di persone che ne hanno una copia gratis grazie ad un sito che in cambio non mi da una lira, allora ho il diritto di non considerare questa libertà ma anarchia. Si può allora lo faccio. Questa non è libertà, nella vera democrazia si devono rispettare le leggi. Certo se vogliamo vederla sul piano di poveri e ricchi, le multinazionali si arricchiscono e noi dobbiamo sempre pagare mentre in Rete avviene il contrario da quando esiste il file sharing. Se vogliamo hacker e Robin Hood allora hanno ragione i paladini del download pirata. Ma se dobbiamo rispettare il diritto d'autore, come fa per esempio Wikipedia, un'opera dell'ingegno deve essere distribuita secondo la propria licenza. Il fatto è che visto che un file è un bene immateriale pensiamo tutti che non ci sia nulla di male a prenderlo senza pagare chi ha i diritti di vendita, mentre non ci sogneremmo mai di entrare da Euronics a prendere un TV color senza pagarlo, solo perché è un bene materiale. Ma concettualmente il diritto di sfruttamento di una casa discografica è lo stesso della Sony di vendere il proprio televisore.

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