sabato 11 giugno 2011

La socializzazione primaria conta di più dei media per la visione del mondo



Sono sempre più convinto che è inutile parlare di effetti pervasivi dei media quando ci si dimentica dell'influenza determinante delle istituzioni di socializzazione primaria quali la famiglia e la scuola.
Il nostro modo di vedere la cultura, di scegliere istanze e opinioni sulla e nella vita, è troppo determinato da come ci hanno educato nei primi anni della nostra vita per essere completamente determinato dalle relazioni su Internet o dalla fiction tv e cinematografica, dall'informazione dei mass-media.
Tra la lettura del pensiero di Luckmann, i miei studi sociologici e l'esperienza quotidiana (non molta, sono giovane, ma c'è) sono portato sempre più a credere che la nostra visione del mondo è determinata in primo luogo dai paraocchi o semplicemente dalle modalità in cui siamo cresciuti in famiglia o con l'istruzione primaria e in secondo luogo dagli stimoli che ci arrivano successivamente. Ma una volta tirato su l'adulto, esso vede le cose non come gli dicono di vederle, ma basicamente come sente interiorizzato dentro di sé il mondo. Vede il mondo con i canali percettivi della mente creati dall'educazione, dalle visioni del mondo dell'istruzione e della dialettica con il mondo della scuola. Una "bigotta", ad esempio, uscita fuori dal suo mondo familiare e scolastico, difficilmente potrà poi accendere la TV e subire semplicemente le più grandi aperture al mondo, al multiculturalismo, alla devianza: tutto sarà filtrato da ciò che ormai sente del mondo, interiorizzato. Ma mano che faccio esperienza della gente, sento mia questa opinione maggiormente.

2 commenti:

Lord Vivec ha detto...

con questo post mi inviti proprio a nozze. Sai, io all' inizio ero iscritto a scienze politiche, ma poi ho capito quanto i meccanismi della politica siano zozzi e ho lasciato perdere. Dopo aver imparato quello che c'era di importante da capire, ossia la sociologia, mene sono andato. La sociologia ha ampiamente convertito la mia visione del mondo, concetti come "vero" e "falso", giusto e sbagliato hanno cominciato a svanire, e sono stati sostituiti da accezioni ben più sagge e cariche di significati fino ad allora inesplorati: il vero è diventato "quello che le persone credono essere vero", o financo addirittura l' illusione della realtà. Il falso è diventato anch' esso illusione, suggestione, o semplice rigidità mentale su quello che si crede essere falso.Il giusto e sbagliato poi sono proprio svaniti quando mi sono reso conto che alla fine, ogni popolo della terra ha una sua concezione di giusto e sbagliato (relativismo, culturale e non solo). ci sono popoli in cui è accettato come normale l' omicidio rituale, l' incesto ecc ecc.
E quindi alla fine, quello che è rimasto di "reale" è ben poco. Allora ho deciso di andare ancora più a fondo nella questione: ho smesso di studiare sociologia (tanto ormai del mondo non mene importa più nulla)e mi sono dedicato anima e cuore alla psicologia, in particolare la psicologia sociale (conoscerai sicuramente la scuola di Palo Alto). E questo mi ha permesso di andare molto a fondo nella questione. Cercherò di spiegarti come la penso in altri post

Lord Vivec ha detto...

Allora: quello che ho capito dai miei studi e dalle mie personali riflessioni è questo.
Si, il nostro modo di vedere il mondo è in gran parte determinato dalla prima infanzia. Tuttavia non siamo necessariamente legati ad esso per tutta la vita, è comunque possibile un margine di alterazione, tramite tecniche psicologiche "ad hoc".Alcune persone ad esempio, nascono e crescono e vivono con credenze limitanti, che possono essere persino causa di malattie mentali. In quel caso si interviene alterando quelle credenze. Mi riaggancio al tuo esempio sulla bigotta: mettiamo caso che la sua formazione culturale e psicologica impone il disprezzo del sesso, situazione peraltro abbastanza comune in Italia: a quel punto potrebbe restare indignata dal vedere culi e tette in TV, e fin qui nulla da ridire, si tratta di un' opinione "sua" (sua in senso molto lato visto che è imposta dalla tradizione, dalla cultura, dalla religione ecc ecc) tuttavia potrebbe anche sviluppare un disturbo sessuale (frigidità ecc) che non le consente di vivere pienamente il rapporto di coppia: in quel caso si sfocia nel patologico ed è opportuno rivedere certe credenze. Perchè alla fine dei conti uno non è che nasce e muore con le stesse credenze, per tutta la vita. Cioè la maggior parte fanno così, ma più spesso che no è opportuno rivederle queste credenze. Pochi vengono "programmati" da piccoli in maniera positiva, ma giusto quando hanno dei genitori un pò più capaci del solito, per pura fortuna. Il sistema scolastico dovrebbe inserire dei programmi al fine di sviluppare il senso critico, l' apertura mentale, e molto altro con il fine ultimo di educare bravi e onesti cittadini, membri onorevoli della società ecc ecc. E INVECE riempie la loro testa di nozioni, e di "dati non combustibili" per dirla con Ray Bradbury. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi: gente che crede di sapere, crede di essere "veramente bene informata" (sempre Ray Bradbury)e invece sono ignoranti come le capre tibetane, visto che come direbbe Socrate "non sanno di non sapere" (ma loro sono convinti di sapere perchè hanno la testa piena di dati assolutamente inutili, capito come funziona?) In quest' ottica la sociologia e la psicologia, non sono materie astratte, "campate per aria" ma rientrano nell' EDUCAZIONE nel senso più alto del termine. Ma figurati se nella scuola italiana e mondiale pensano ad insegnare questo! Quelli pensano solo ad INDOTTRINARE i pargoli, per farli diventare fedeli servi del sistema capitalistico, inculcando una mentalità nozionista e acritica. E' così che vengono fuori "cittadini" senza spina dorsale, senza idee e meno che mai, senza voglia di combattere per le loro idee (che non hanno, grazie all' indottrinamento che mira proprio a questo, a creare cittadini-pecore). Quindi, consentimi di spostare il problema "educazione" ad un livello più alto di come lo poni tu. Io dico che lo fanno apposta a rendere la gente ignorante. Ora tu penserai che io sono un fanatico, un terrorista: pensala come ti pare, ma io credo che a certi livelli di consapevolezza, certe cose per quanto scabrose diventano così evidenti che se fossero luminose, ti potrebbero accecare.